Novità per i condomini: contabilizzazione del calore per edifici con riscaldamento centralizzato

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Novità per i condomini: contabilizzazione del calore per edifici con riscaldamento centralizzato

Studio Cortorillo (Immobiliare-Condomini-CAF)
Pubblicato da Studio Cortorillo in CONDOMINIO · Domenica 22 Mag 2016
Tags: condominioconsumicalorecontabilizzazione
contabilizzazione_calore
Il Governo, con il d.lgs. n. 102/2014, ha recepito la direttiva 2012/27/UE che ha reso obbligatoria la misurazione individuale del riscaldamento negli edifici. Si applica a tutti quegli edifici condominiali dotati di un impianto di riscaldamento centralizzato a distribuzione verticale, e implica l’installazione di valvole e ripartitori su tutti i radiatori, con sistemi di contabilizzazione dei consumi individuali del calore nei condomini e negli edifici polifunzionali. In caso di impossibilità ad utilizzare questi contatori individuali, per motivi tecnici oppure economici, si dovranno installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza di ciascun radiatore che si trova all’interno delle unità immobiliari. Per contabilizzazione del calore si intende il meccanismo che consente, in presenza di una caldaia centralizzata istallata nel condomino, di calcolare i consumi e gestire in maniera autonoma l’impianto di riscaldamento e di acqua nella propria casa. Ogni condomino, pertanto, attraverso l’installazione di particolari dispostivi quali valvole termostatiche e sensori di temperatura, ha la possibilità di utilizzare il riscaldamento a proprio piacimento, senza alcuna limitazioni di orari o temperatura. Questo significa che può scegliere quando accendere o spegnere il riscaldamento, aumentare o diminuire la temperatura interna entro i limiti dettati dalla legge (in media 20 gradi).
In pratica la caldaia rimane sempre centralizzata per tutto il condomino, però ciascun condòmino ha piena libertà di utilizzo del calore e della temperatura, e paga solo la quantità di calore effettivamente consumato.
I condomini soggetti all’obbligo di legge sono quelli dotati di più appartamenti serviti da una caldaia centrale e, in inea di massima, costruiti sino agli anni ’80 con criteri distanti dai concetti di “risparmio energetico” come inteso oggi. Si prevede che sono interessati dalla nuova norma circa mezzo milione di condomini, corrispondenti a 10 milioni di unità immobiliari.
La procedura per la delibera dei lavori inizia con la redazione del progetto per la ripartizione tramite l’iniziativa e la selezione dei preventivi dell’amministratore del condominio: senza presentare quest’ultimo all’assemblea condominiale la contabilizzazione del calore non potrà mai essere deliberata. Successivamente si procede alla presentazione del progetto di contabilizzazione del calore in assemblea condominiale. La legge, solo ed esclusivamente per decidere sui sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, prevede che il progetto possa essere deliberato con la maggioranza semplice delle quote millesimali rappresentati dagli intervenuti in assemblea, senza tenere conto del numero complessivo dei condomini.
L'adeguamento deve essere adottato obbligatoriamente entro il 31 dicembre 2016. Dal 1° gennaio 2017 negli edifici interessati dal citato decreto la contabilizzazione individuale del calore dovrà essere operante a tutti gli effetti, e non sarà quindi sufficiente avere il progetto o la delibera dell’assemblea condominiale sull’avvio dei lavori. Le sanzioni previste dal d.lgs. n. 102/2014, per coloro che al 1° gennaio 2017 non saranno in linea col detto decreto, sono tali da suggerire di non sottovalutare l'argomento poichè gli importi vanno da 500 a 2.500 euro, comminati parimenti sia al proprietario dell’unità immobiliare, sia al condominio.
Sugli interventi di termoregolazione e contabilizzazione è possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali con il bonus ristrutturazioni ed Ecobonus per l’efficienza energetica, rispettivamente con detrazione Irpef al 50 e al 65%. I bonus, però, sono riservati solo a chi sostituisce una caldaia vecchia con un impianto a condensazione o a seguito di una ristrutturazione edile sulle parti comuni; in assenza di tali interventi i costi di contabilizzazione calore e di termoregolazione per ogni condomino diventano abbastanza alti.



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