Il dilemma di ogni condominio per la nomina del nuovo Amministratore: quale scegliere?

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Il dilemma di ogni condominio per la nomina del nuovo Amministratore: quale scegliere?

Studio Cortorillo (Immobiliare-Condomini-CAF)
Pubblicato da Studio Cortorillo in CONDOMINIO · Sabato 12 Nov 2016
Tags: Amministratorecondominionomina
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Quando il condominio è chiamato a scegliere un nuovo amministratore si trova ad affrontare un argomento non di facile gestione: ma come operare tale scelta nel modo migliore? Una metodologia univoca che garantisce la perfezione del nuovo amministratore non c'è, però c'è una scelta che è senz'altro la più sbagliata: scegliere un amministratore esclusivamente sulla base del compenso richiesto. Il ruolo dell’amministratore di condomino è multidisciplinare, ovvero si deve occupare della parte contabile in primis, ma deve avere dimestichezza in materia fiscale, giuridica e tecnica, e potremmo dire che deve avere anche un po' di capacità psicologiche. E' evidente che non esiste unico titolo di studio che accorpi tutte queste caratteristiche insieme. Sebbene l’incarico di amministratore può essere conferito anche in assenza di specifici titoli e certificazioni (questo vale però soltanto nel caso in cui sia interno e non professionista), è evidente che il buon senso converga verso una situazione che possa rispettare maggiormente tutti i compiti che è chiamato a gestire l'amministratore.
A prescindere dalla singola capacità, è preferibile conferire l'incarico ad un amministratore professionista che nel suo percorso di studi abbia raccolto una maggiore diversità di informazioni sulle materie che dovrà trattare, specialmente quella contabile e fiscale.
Il preventivo è una buona partenza per la scelta dell’amministratore, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista della presentazione. Il preventivo deve riportare in modo chiaro e dettagliato il compenso e le opere che l'amministratore propone per la gestione ordinaria e straordinaria del condominio (obbligatorio ai sensi dell’art. 1129 del codice civile), considerando che sarà  poi il contratto di mandato tra professionista e condominio.
Per quanto riguarda l'aspetto prettamente economico, l'assemblea tende quasi sempre a preferire il preventivo più basso, ma questa scelta molto spesso si rivela quella sbagliata! Non di rado sentiamo dire che l’amministratore non è mai disponibile, tarda a risolvere le problematiche che gli vengono prospettate, non è competente, ma in realtà quanto viene pagato per la propria competenza, impegno, trasparenza e disponibilità? Quando un amministratore professionista chiede un compenso troppo basso è evidente che vuole acquisire un nuovo condominio in tutti i modi, anche se poi riuscirà a recuperare soltanto le spese di gestione del suo ufficio e guadagnarci poco o nulla: in questo modo può garantirci la professionalità, l’impegno e la disponibilità necessari per svolgere in modo idoneo il proprio mandato?
In realtà bisognerebbe conoscere a priori quale sia il corretto compenso per un amministratore che svolge il proprio lavoro in modo professionale, e che sia in possesso dei giusti titoli per esercitare (ci sono molti amministratori preparati e competenti ma, purtroppo, esistono anche molti amministratori improvvisati e incompetenti), che dopo la legge di riforma del condominio sono stati adeguatamente codificati.
Molti amministratori improvvisati che si qualificano come “professionisti” ricevono l’incarico senza essere in possesso dell’attestato di aggiornamento professionale annuale, obbligatorio per legge, pertanto al momento della scelta dell’amministratore l’assemblea dei condòmini dovrebbe sempre richiedere la certificazione per accertare, oltre la preparazione professionale, anche il rispetto della normativa vigente.
Prima di scoprire l’amara realtà che spesso rivela l’amministratore nominato non corrispondente alla vostre aspettative sulla propria professionalità e disponibilità, occorre valutare in modo più oculato la scelta da fare. Cosa importante è avere un contatto di persona e, durante l'incontro, chiedergli più informazioni possibili per tentare di capire, per quanto possibile, la sua preparazione professionale, disponibilità e trasparenza. Ad esempio potete chiedergli se è iscritto ad associazioni di categoria e se può certificare l’aggiornamento professionale annuale (ormai obbligatorio per legge), oppure se è in possesso di una polizza assicurativa professionale per tutelare i condòmini da eventuali errori di gestione contabile, etc...
In conclusione possiamo affermare, e questa è una certezza, che la professione dell’amministratore di condominio non è fatta per chi si improvvisa, ma richiede molta professionalità, dedizione, impegno e anche tanta pazienza!  


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